lunedì 13 luglio 2020

Ho 62 anni

Sono giorni strani, sono melanconica, posso piangere per intere giornate oppure, apaticamente  restarmene seduta a ciondolare, senza far nulla.
Mi sto' antipatica quando sono così, non mi sopporto.
Mi scopro piena di paure, irrazionali.
Da piccola era invece un tempo splendido, corse nei prati, la notte che non veniva mai, le lucciole, le falene attorno ai lampioni, le more, le gambe tutte graffiate dai rovi. Il riposo pomeridiano in casa della nonna nella penombra, con quelle lenzuola che sapevano di sapone di Marsiglia e spigo, ruvide. Le merende a pane e olio. Le vacanze al mare. Sono pennellate di un passato a volte doloroso, ma che non si ripeterà più. Il mangiadischi, Emozioni di Battisti che si spenge nell'aria,  calda, i primi falò sulla spiaggia per rinnovare antichi amori, e rinsaldare le amicizie nate tra gli ombrelloni. Che rimpianto non avrò più estati così. Non avrò più le gambe graffiate da rovi. Il frinire delle cicale, è un fastidioso richiamo, la notte i grilli non cantano più, e nemmeno le lucciole invadono i cigli, fra i papaveri e il grano, i girasoli, il ghiacciolo alla menta.