lunedì 31 gennaio 2011

Quando io ero bambina.....


Quando facevo le elemtari io, si andava a scuola col grembiule, l'isegnante era una sola, le classi erano sovraffollate e chi aveva qualche problema, rimaneva indietro, non c'era tempo e ne spazio per portarla alla pari delle altre....l'obbligo era fino 14 anni chi non aveva voglia e capacità di studiare l'avviamento al lavoro era assicurato, anche perchè in quegli anni di lavoro ce ne era tanto.

Poi le cose son cambiate è cambiata la scuola, son cambiate le bambine, son cambiati i genitori....i miei ad esempio delegavano alla scuola solo, le cose della scuola, a l'educazione ci han sempre pensato loro, e hanno fatto davvero un lavoro ottimo.

Oggi superato il mezzo secolo, e a mia volta genitore, mi ritrovo spesso a pensare di cosa mi avrebbe detto papa' o mamma, in seguito ai miei comportamenti....come vorrei averli ora, e confrontarmi con loro da adulta, come vorrei poterli ripagare della fatica che hanno fatto allevandomi, e lenire con una carezza i tanti dispiaceri che ho donato loro.

Mio padre, l'uomo dei grandi silenzi, non riusciva a parlare senza arrabbiarsi, quindi mi scriveva,lettere di fuoco e d'amore incommensurabile, che ancora conservo negli anfratti del cuore, la mamma più alla buona e più tentata a menar le mani che a far grandi discorsi, mi sottilineava in continuazione che ero proprio sbagliata per quei tempi, che con il carattere ferreo che ho sempre avuto, sarei dovuta nascere al tempo dei coloni americani.....che risolvevano la maggior parte delle questioni a colpi di colt.

Mi hanno insegnato ad avere dignita'.

Non posso dire che le ragazze dell'Olgettina abbiano avuto genitori come i miei.....

Io ho dormito con un uomo a 23 anni, che poi è il padre di mia figlia.

Mi hanno insegnato ad avere rispetto di me.

Mi hanno insegnato che i lustrini e la carta stagnola non sono la realtà della vita, ma solo un momento, mi hanno insegnato che le origini sono importanti.

Mi hanno insegnato ad aver rispetto per i vecchi, perchè dalle loro mani rugose e' scorsa tanta vita, di fatica, di solitudine.....

Mi hanno insegnato la storia di questo Paese, non leggendola su libri stantii, ma avendola vissuta in prima persona, la guerra, la resistenza, gli sfollati, la fame, gli eccidi nazisti, e poi la liberazione, mia madfre sapeva il portoghese imparato da un ufficiale medico che era arrivato con gli americani, ma brasiliano, e che l'aveva curata, mio padre che odiava i tedeschi, anche quelli moderni che erano figli della guerra come lui, e che l'avevano sicuramente subita. E poi la ricostruzione, il boom economico degli anni '60, ma da allora in poi è la mia storia io c'ero di gia', ve la racconto un'altra volta.

domenica 30 gennaio 2011

'Senza un filo di rabbia' di Luigi Scardigli

Provo, con vero piacere, a fare un po' di pubblicita' a mio fratello.
E' uscito in dicembre 2010, il nuovo e attesissimo sesto libro.
La biografia sara' veloce, torinese di nascita romano d'adozione, laureato, lavora per un ente pubblico, ma il suo vero amore è scrivere. Giornalista-pubblicista ha 47 anni ad oggi vive e lavora a Pistoia.
Dopo aver scritto: "Linda, Marco, e altre storie" - "Dodici mesi per morire"- " Giù a Nord"-"Lentamente" (finalista al premio letterario'Il Ceppo'), "Se mi ami davvero,lasciami andare"....
Questa ultima fatica, è avvincente, ti prende per mano e ti fa scorrere veloci le pagine, uno spaccato di vita provinciale...come ce ne sono tante, la storia di Matilde che è la protagonista, fiorisce pagina dopo pagina, con dolcezza e senza strattoni; con la volontà ferrea di chi si è aggrappato alla vita, anche nei suoi primissimi mesi, a corso inconsapevole un abbandono, prima il padre naturale poi la madre....poi le suore, poi la famiglia adottiva....c'è un'aurea di amore totale intorno a lei. Il libro si fa leggere con piacere, mai ridondante di particolari, seppur particolareggiato il profilo di Matilde è costante continuo fino all'ultima pagina.
Da leggere, insomma, per trarne quella forza che serve ad ognuno di noi ad andare avanti, nel quotidiano delle nostre vite, ed imparare ad amare senza rabbia

martedì 18 gennaio 2011

Il colpo gobbo....


Nella vicenda che si potrae, oramai da tempo, dell' Aias di Pistoia, e del suo commissariamento da parte dell'Aias naz.le, ho gia' scritto molto.

Finalmente sta' venendo alla luce il vero motivo, per cui è stata commissariata l'Aias provinciale di Pistoia, da parte del naz.le.

Ci potranno pure essere stati degli sbagli, degli errori anche grossolani in questi anni, ma mai compiuti in malafede, mai fatti sottobanco.

Non amo chi mente sapendo di farlo.

Non amo chi si nasconde dietro una denuncia anonima.....

L'Aias di Pistoia, in questi anni, ha dato a noi famiglie in benessere una vera fortuna, che non si può quantificare, noi abbiamo la liberta' di lavorare, perchè i nostri cuccioli sono in un ambiente sano, governati in ogni loro bisogno.

Questo è un grazie che nasce dal profondo del cuore, non sono brava a dimostrarlo di persona, ma riesco a scriverlo, lasciandone traccia visibile.

Dopo la tentata pulizia etnica, ad opera del Commissario Bagnale, col placet del Presidente n.le dell'Aias, il giudice delle esecuzioni mobiliari Dott.Fontani ha chiamato in assemblea tutti i soci dell'Aias per il 26 marzo p.v., accogliendo così di fatto la richiesta che facevamo da tempo, perchè ci avevano esauturato dal nostro ruolo? e riammettendo la compagine direttiva dell'Aias di Pistoia....

Il colpo gobbo, non gli è riuscito!

Sono contenta che cariche amministrative cittadine, ed eccelesiali si siano messe intorno ad un tavolo per trovare la risposta ai quesiti che il Nazionale c'impone, ma non è facendoci la guerra, che otterranno cio' che chiedono.

Il colpo gobbo, non gli è riuscito!

Ho la netta sensazione che le violazioni delle quali siamo accusati altri non sono che un panegirico,
per mettere le mani sul patrimonio cospicuo dell'Aias di Pistoia....ma se una famiglia ha scelto di fare un lascito per un proprio figlio disabile, all'Aias di Pistoia, perchè se ne curi quando non ci sarà più nessuno in grado di farlo, perchè questo bene deve essere amministrato da Roma!

Il cantiere sta marcendo all'intemperie, i lavori sono oramai fermi da tempo, forse già messo in serio rischio, sarebbe stato il nostro oltre l'orizzonte, sarebbe stato bello sapere, in che ambiente i nostri ragazzi avrebbero continuato la loro esistenza, ci hanno tolto anche questa gioia, questa piccola speranza, questo piccolo sogno.....

Non chiediamo poi molto alla città!

I nostri ragazzi pagano un dazio costosissimo, gia' che per loro la vita è stata matrigna, ma togliere a noi la speranza, è davvero un danno incommensurabile.

GIU' LE MANI DALL'AIAS