mercoledì 19 gennaio 2022

Istituzioni e cittadini

 Avere uno stallo per disabili in prossimità dell'abitazione, non è un lusso, è una necessità....che non auguro nemmeno al peggior nemico d'avere.

Ma purtroppo, a causa di teste a pinolo, poche volte riusciamo ad avvalerci di questo diritto, che torno a ripetere farei volentieri a meno d'avere.

Non siamo tutelati da nessuno.

Ho chiamato la Polizia Municipale la prima volta alle 11,00, mi hanno risposto che se potevano mandavano qualcuno, la macchina parcheggiata nello stallo di pertinenza di mia figlia  quindi numerato, per giunta privo di alcun contrassegno, era parcheggiata da almeno un'ora prima.... la seconda telefonata l'ho fatta alle ore 15,05, la macchina pirata era ancora li. 

Nel frattempo sono andata a riprendere mia figlia al Centro disabili che frequenta e riportata a casa con enorme disagio già che ha una mobilità pari a zero, ho dovuto arrampicare la macchina sul marciapiede, per avvicinarmi il più possibile al portone di casa.

Alla seconda telefonata mi hanno risposto i Vigili Urbani che avevano degli interventi, e non sapevano chi mandare.... la beffa dopo il disagio!

Non solo il "parcheggiatore folle", non ha preso la multa, ne gli hanno rimosso l'auto, ne decurtato i punti dalla patente, il Comune ha perso un bell'incasso, BRAVI CONTINUATE COSI'.


martedì 11 gennaio 2022

Il cucciolo, e la miopia dei burocrati

 Non sono miopi, i burocrati sono proprio ciechi. I nostri cari affetti da disabilità più o meno gravi, sono svantaggiati due volte, una dalla vita, perchè non potranno vivere nel mondo come i normodotati,  e due da burocrati senza nessuna sensibilità. tengono più a fogli stampati che alle persone.


Come potete pensare che il mio cucciolo, dopo essere stata protetto una vita nella sua famiglia, e alla M.A.I.C., che frequenta da quando è nato, a 65 anni diventi di fatto un pacco pesante.

Ci fanno vivere male i burocrati, ci faranno morire peggio.

Non posso pensare il mio cucciolo, fra gente sconosciuta, che non la comprende nei suoi bisogni primari, come bere , mangiare essere accudita, dormire; non ci posso pensare che a 65 anni diventi solo uno scarto da rinchiudere in una riserva, che non vedrà più i "compagni di viaggio", gli operatori che sono diventati vecchi con lei, l'ambiente che frequenta da sempre; non sentire più i suoni, gli odori, che l'hanno accompagnata nella vita, e finire relegata in una struttura dove morirà presto. 

Non l'ho accudita tutta una vita, perchè per voi sia solo un numero, un peso, un costo!!


Siete ciechi, privi di cuore, voi siete degli scarti.



venerdì 7 gennaio 2022

Il Natale della mia infanzia

Ricordo, che la casa non era follemente addobbata, come si usa fare oggi, l'albero spelacchiato rigorosamente finto, in un angolo del salotto, con sotto capanna e personaggi del presepe, il bambinello posto solo la notte di Natale, i Re Magi che arrivavano la notte dell'Epifania.

La tovaglia bianca  e rossa con improbabili ghirlande, di pungitopo e vischio, al massimo un centro tavola, confezionato da noi ragazzi, decorato con le pignette e la porporina, e una candela rossa in mezzo di quelle a tortiglione.

I regali mai scontati, erano quelli che avevamo espresso di desiderare molti mesi prima.

A me bambole, con le quali ho giocato fin da grande, che ho svestito e rivestito con abiti che confezionavo, a mio fratello macchinine, piste paraboliche, pochi dolciumi.

Gli zii regalavano pigiami, di quelli buoni, perchè non si sa mai si debba andare in ospedale..... le nonne elargivano regali di denaro.

Erano natali semplici, si mangiava tutti insieme, a casa della zia che era una rinomata brava cuoca, con l'apporto dello zio, non si sbriciolava niente in terra, altrimenti Marte (la zia ), scatenava la guerra.

Il pomeriggio si concludeva con tombolate con ricchi premi e cotillons.

Ci si rinfilavano i cappotti e via piedi a casa per smaltire la libagione del pranzo.

Erano semplici, a volte accompagnate da discussioni familiari, che noi ragazzi non amavamo, ma che silenziosamente sopportavamo, perchè non era in uso interrompere i genitori.

Certo non erano glamour , ma sicuramente caldi, accoglienti, fatte di abbracci e pizzicotti sulle guance, i Natali della mia infanzia.

 

domenica 2 gennaio 2022

Fatta la legge, trovato l'inganno


"La Disability Card è il segno tangibile di un approccio di sistema alla disabilità improntato al pieno rispetto delle persone, all’accoglimento complessivo di bisogni, desideri, ambizioni e relazioni che ciascuna persona porta con sé, al rispetto di un progetto di vita che sarà sempre più al centro delle misure che intendiamo promuovere." Questo recita il sito del Ministero.

Non abbiamo bisogno, di riserve.

Gia le incontriamo tutti i giorni, quando dobbiamo per forza confrontarci con la pubblica amministrazione, che si sostiene e si alimenta con burocrati spregiudicati. 

Certa politica ha cavalcato l'onda, urlando, che avevamo bisogno di un Ministero che si occupasse di noi, beh avete mai visto/sentito un intervento in nostro favore? io no.

L'ultima beffa l'assegno unico, per i figli.

Fatta la legge, trovato l'inganno.