lunedì 25 maggio 2020

Silenzio

Si ricomincia piano piano, si ricomincia una nuova vita. Bisogna, si deve.

Dopo il silenzio delle notti dei primi giorni di "coprifuoco", piano piano le notti si riempiono di rumori, a volte scomposti, a volte beceri, una roboante moto che squarcia il silenzio della notte a folle velocità sulle strade cittadine, stridii di gomme.

Una cosa, certo  rimpiangerò, il silenzio.

Dopo la fatica patita del "coprifuoco", si vorrebbe più responsabilità. Si vorrebbe che tutti rispettassero, le norme di igiene, ormai arcinote.

Mascherine indossate, lavaggi frequenti delle mani, guanti, soluzioni alcoliche.

Si ricomincia, spero con più consapevolezza.

Abbiamo protetto i nostri cari, abbiamo fatto  fatica, preservandoli dai contagi. Abbiamo lottato per loro, la barricata non può ancora essere dismessa. 

giovedì 14 maggio 2020

Non abbassate la guardia

Scrivo per libero sfogo, non abbassate la guardia. Il virus Covid-19, non è sconfitto, e sicuramente muterà come hanno fatto altri virus prima di lui.
Non sono un infettivologo. Quindi non ho nessuna certezza, se non lo spirito di conservazione.
La sensazione che più mi allarma è, che con questa pestilenza, dovremmo conviverci per sempre.
Una "suocera" invadente, che non basta mettere alla porta, per sopravvivere.
Gia altre "pestilenze" prima di lui hanno mietuto vittime, l'Hiv, che abbiamo imparato a tenere sotto controllo (ma nemmeno tanto bene le generazioni più giovani), è passata nelle nostre vite con una falce affilatissima, ha mietuto una generazione di gioventù. Il messaggio che allora è passato era che se eri etero e non ti drogavi, ne saresti stato immune, non era vero, è morta tanta  gente.
Poi la Sars,  nel 2003.
Siamo sempre gli stessi, in qualche occasione abbiamo mutato le nostre abitudini, ma siamo sempre noi a doverci tutelare.
Certo nulla sarà più come prima, io vedo in me una certa paura dell'altro, già prima ero schiva, per mia natura, ora sono sempre in allerta.
Non amo i posti dove ci sia una moltitudine di persone, Prediligo da sempre ambienti aperti, e poco frequentati, e forse questo mi ha salvato.
Non abbassiamo la guardia, che la "bestia" ci osserva!

lunedì 4 maggio 2020

4 maggio 2020

Ci siamo arrivati, arrancando con fatica dopo 60 giorni siamo arrivati, per ripartire.
La paura che non ho avuto prima, ora m'attanaglia lo stomaco, il fiato si fa breve....il panico è lì che mi attende.
Respiro forte. Indosso i guanti, la mascherina ed entro nel vortice della gente fuori casa.
Ho paura, ma resisto. Mi spingo un po' oltre, con circospezione.
Mi devo riabituare a questa libertà gratuita, che mi  fa quasi male.
Torno velocemente sui miei passi e oltre il portone che si chiude alle mie spalle, mi sento salva.
Sono a casa.
Mi sento minacciata, da un nemico invisibile, da un nemico sottile che si potrebbe insinuare, ovunque in me, che non posso controllare, e sconfiggere.
Le mie armi son tutte spuntate, finchè non troveranno un vaccino mondiale che mi salvi, ci salvi, nessuno è al sicuro, nessuno in nessun posto.
Vorrei essere più positiva, ma non ci riesco, la mia è una paura primordiale.
Mi sento come paralizzata. Ricordo mia madre che ad ogni febbre inspiegabile cominciava a sospettare che fosse poliomielite, e lei non proprio incline ai vaccini, è uno dei pochi che mia ha costretto a fare.
Ci siamo arrivati, io con 20 anni di più nel cuore e sulle spalle...
Forse un giorno ne parleremo con una simpatica distensione, i nostri nipoti lo studieranno a scuola, come il periodo più buio, dopo il Medioevo.