domenica 28 febbraio 2021

Sono 39 anni che salgo il Golgota

 Siamo in look down, ormai da un anno, per la pandemia.

Noi care giver di figli affetti da malattie rare, quindi incurabili, quindi senza nessuna ricerca scientifica, siamo in look down, dalla nascita dei nostri figli.

Perchè, è impensabile che ci siano generazioni senza aberrazioni genetiche, che producono danni incalcolabili, per chi le vive in prima persona ma anche e sopratutto per chi deve condividerci l'esistenza.

Tanti genitori, che alzano la voce in favore dei loro figli, costretti a causa della pandemia a perdere quelle relazioni vitali per la loro crescita armoniosa, costretti ad una solitudine imposta, costretti a non avere contatti, costretti a non abbracciarsi, tenersi per mano, baciarsi, amarsi.....

E poi ci siamo noi che, viviamo in un look down, non dichiarato. Un look down che dura da tutta la vita dei nostri affetti più cari, i nostri figli affetti da una malattia rara, che nessuno sa cosa siano, che nessuno studia, perchè non ci sono risorse.

E noi continuiamo a vivere portandoci dietro questa croce, su un Golgota senza fine....

Sapete com'è vivere senza certezza alcuna, com'è non andare in vacanza, com'è non andare al cinema, a teatro, a bere un caffè con le amiche, com'è andare a fare shopping, o dall'estetista, dal parrucchiere, o dal dentista, da un medico.....voi non lo sapete perchè mai avete rinunciato   a tutto questo, neppure durante questa follia pandemica.

Vi hanno mai buttato fuori da un hotel, perchè vostro figlio, ha fatto chiasso durante la notte, o essere messi sotto la lente d'ingrandimento, nei ristoranti, sentire commenti vomitevoli nei nostri confronti e sui nostri figli.... ecco non avete vissuto nulla, siete dei fortunati!

Io sono 39 anni che salgo il Golgota, ho superato indenne un paio di tornanti, ma la forza è sempre meno, la speranza è svanita da tempo, mi resta solo la solitudine della mia casa, cosparsa di briciole che le cadono dalla bocca mentre mangia, inondata di effluvi, per nulla simili ad un giardino fiorito


sabato 27 febbraio 2021

Tutti che blaterano e nessuno fa nulla

 Ora che siamo messi come esattamente un anno fa, come se le nostre privazioni, la nostra abnegazione, la nostra responsabilità, la nostra resilienza.... fossero cose da poco. Sono stanca di non poter portare il cucciolo in auto, a fare lunghe passeggiate, sono stanca di non poterla portare nel suo mare, di non poterle far cambiare la visuale di due finestre, il letto e la cucina.

Sono davvero stanca, demotivata. 

Affossata dalla politica nazionale, siamo meno che zerbini. Servi di un padrone sbadato, maleducato, sbruffone, cialtrone.

Ci dovete permettere di vaccinarci. Mi dovete permettere di stare bene. Non mi posso permettere di ammalarmi.

Sono stanca.

Demotivata.

Tutti che blaterano, e nessuno fa nulla. 

L'italiano non è un popolo di santi e navigatori, è un popolo di affabulatori, di strilloni, di arbitri, di allenatori.....poi tutto il resto del Paese, non ha alcun peso, nessun valore.

Dovreste essere nostri servi, visto che vi abbiamo delegato, siete peggio di una ciurma ammutinata .

lunedì 15 febbraio 2021

Dopo la buriana, torna il sereno.

 Essere soli. E' una scelta a volte  dolorosa. Fra due mali, ho scelto il minore cioè una figlia disabile gravissima. La mia solitudine non mi pesa davvero, l'ho scelta. Ho scelto di condividere la mia vita solo con mia figlia.

Non sono sempre prati verdi, a volte s'alza un venticello fastidioso, che s'insinua, che fa rabbrividire, altre volte sono placide spianate baciate dal sole caldo, puntellate quale e là da piccoli fiori azzurrognoli, come i cieli tersi.

Gli stessi cieli che si hanno quando fa molto freddo, ma sgombri da sbuffi di nuvole bianche, soleggiati.

Dopo la buriana, torna il sereno.

Ma il "mostro" che è in lei, ogni tanto si sveglia cattivo, come stamani, facendola cadere, ferendola, fino a lasciarla sfinita, con ecchimosi e tagli. Stamani mi è pesata la mia solitudine scelta. Come mi pesa ogni volta, mi dilania, mi sfinisce, e l'amore tutto non può.  L'amore non basta. Non basta che ti raggomitoli fra le mie braccia, a calmare il dolore, la paura. Non basta, mai.

Mi sento piccola, inerme, di fronte alla natura devastante del "mostro", non ho antitodo, per mandarlo via, per ucciderlo........Posso solo esserci con tutta me stessa, per poi andare a piangere altrove, perchè tu non veda la mia disperazione, il mio limite. Sono incapace, di proteggerti da te stessa, una mamma imperfetta.