martedì 8 dicembre 2015

Dopo anni di buio, ecco la luce







Dopo notti lunghe e tempestose ecco la luce, un travaglio drammatico dai contorni foschi, ma, finalmente la luce.

Le lacrime versate sono un ricordo, ora è il tempo della gioia.

Lo sforzo è stato immane. Ma ora ci ripaga di tutte le pene patite.

Da ultimi, nella vita siamo i primi nella gioia, nella luce.

Ci siamo fatti un bel dono.

Un pensiero mi corre agli amici che ci hanno lasciato precocemente, e che non possono godere  del bello, che ci circonda, come un abbraccio che ci sostiene, ma ci guidano dagli spazi aperti che ora abitano, senza inciampi, e senza pericoli.

Il nostro Giubileo, inizia oggi.

domenica 1 novembre 2015

Sono di un'altra generazione

Sono nata, sul finire degli anni 50 quando, il boom economico, stava  facendo vivere al popolo italiano i benefici della pace e della ricostruzione.

Quando ancora si giocava per strada, quando alle 14,00 d'estate si stava in cameretta a leggere, facendo piano perché la gente riposava.

Quando era social, stare in mezzo alla strada a giocare a campana.

Quando le macchine erano ancora una meraviglia ai nostri occhi infanti.

Quando si andava a scuola il 3 ottobre, quando si faceva prima la Cresima e poi la Comunione, quando per merenda c'era pane e olio, quando si andava a letto dopo Carosello.

Quando la sera il babbo ci leggeva una novella o il capitolo di un romanzo da ragazzi....Piccole donne, Oliver Twist, Pinocchio.....

Quando prima ti davano una sberla e poi non ti spiegavano il perché, tanto lo sapevo il perché!

Quando ti promettevano la bicicletta alla fine della scuola se eri promosso, e poi non arrivava ugualmente perché c'erano i conti da quadrare.

Quando un adulto ti faceva la ramanzina, e si aveva paura che lo venissero a sapere i genitori, come quando la maestra ti metteva una nota......si stava male a sedere per giorni dalle sculacciate. Non avevamo ragione mai, noi, ma eravamo più felici, avevamo centinaia di amici, avevamo amici di penna che nemmeno conoscevamo e che stavano dall'altra parte del mondo, coi quali ci si scriveva tutte le settimane, delle lettere fantastiche.

Sono cresciuta, con armonia e amore e senza smancerie da filmetto rosa.

Ci dicevano spesso :NO!

E quei no detti a mezza bocca o urlati ci hanno fatto così bene, ci hanno fortificato, siamo cresciuti con la testa sulle spalle.

Non ci hanno mai dato alcuna spiegazione, quando era NO era  NO e basta!

sabato 24 ottobre 2015

Città a misura, di tutti

Chi vive in un piccolo centro urbano, ha la sensazione di vivere meglio che altrove, dove il caos regna sovrano.
Ecco il mio è davvero un piccolo centro urbano, ma ad ineducazione e menefreghismo del prossimo non sta  dietro a nessuno ne a Roma, ne a Milano.

In ogni Città che si rispetti, ci sono i parcheggi, le strisce pedonali, gli stalli per le moto, gli scivoli in fondo ai marciapiedi, gli stalli dedicati ai portatori d'handicap.

E non è che sei più furbo o vicino al Nobel se impedisci, a chi ne ha diritto, ad esempio di parcheggiare, o attraversare la strada, o semplicemente scendere da un marciapiede chiunque altro necessiti ad esempio di una rampa, per farlo in autonomia

Chi parcheggia, tappando di fatto la rampa, è un incivile, un cretino!


Questa è una Città che si lamenta spesso di non avere una pista ciclabile, ma che serve se i ciclisti di ogni ordine e grado sfrecciano impuniti sui marciapiedi, o contromano, o nelle aree pedonali....

Questa Città, che lamenta la carenza di parcheggi, ma poi se deve prelevare dal bancomat occupa abusivamente uno stallo per disabili, e se colto sul fatto alza le mani in senso di resa e dice...."via era solo un attimo!!!....", ma perché io debbo attendere che la tua faccenda seppur breve, m'impedisca di sostare dove ne ho diritto?

Perché, non rispettate nemmeno chi usa la moto, o la bici, e parcheggiate nei loro stalli, per prendere un caffè caso mai, ma se fate 10 passi a piedi non è che morite!!!
Così tutti quei furbetti che hanno il nonno moribondo, avente diritto al cartellino, usurpano in modo indegno un parcheggio destinato alle persone con disabilità, e vanno a farsi la ricetta dal dottore, o dal barbiere,  o in qualunque altro posto, che so a prendere i pargoli che escono da scuola.....che diavolo gl'insegnate ai vostri figli! Pensateci quando mettete in moto la macchina, pensateci! domani potreste avere lo stesso nostro diritto, e non poterlo esercitare, a causa di uno stupido, uno qualsiasi.....che " mi sono fermato solo un minuto!!!
Mortacci vostra.


giovedì 22 ottobre 2015

Era tanto che non scrivevo

Mentre in cucina sobbolle, lentamente la coda alla vaccinara,  riempiendo la casa di profumi.....tornano vigorosi ad affollarsi alcuni pensieri, non proprio sereni.

Sono giorni che avverto, uno strano malessere, come se mi granisse qualcosa dentro, e si riaffaccia il panico!

Panico di non essere all'altezza come madre, panico di non saperla lasciare, la mia cucciola intendo,  nemmeno in mani specializzate.

Panico di non saper più far nulla senza di lei!

E' diventata il mio alter ego, se lei non c'è, io sono nulla, non esisto, non vivo, non lo so fare.

Ogni pensiero è rivolto a Lei, il gancio nel mio cielo.

Sono spesso triste e svogliata, incapace d'amarmi, incapace di assolvermi.

Spero d'aver fatto tutto quello che umanamente potevo fare, ma non ne sono mai certa!

Sono diventata insicura....pessimista, una che non vede il bicchiere mezzo vuoto, io non vedo nemmeno il bicchiere.

Condannata ad una solitudine strana. Non mi diverto se Lei non c'è, eh si che è sfinente, ma senza di Lei non so recuperare energie.

Intanto sobbolle, lentamente espandendo profumi e sapori che avevo quasi dimenticato, che fanno parte di almeno quattro vite fa, e che spero di ritrovare intatti gustandola, ma si cambia anche in quello, certi gusti piacevoli della giovinezza, riassaporandoli, non li ho trovati buoni, come se col passare del tempo avessero perso la magia dell'infanzia.

Era tanto che non  scrivevo, era tanto che non confidavo alla carta le mie sensazioni più profonde, oggi è stata una giornata particolare, che  ha fatto riemergere, rimpianti per persone perdute lungo il cammino, da insanabili silenzi di cose non dette, che accumulandosi con le distanze chilometriche, sono diventate insormontabili. Io ho scelto molte volte, ne ho pagato anche conseguenze salate, ma quelle sono scelte e non rimpianti, e non le rinnegherò mai