sabato 22 dicembre 2012

Pistoia senza barriere



E' stata una bella esperienza, resa possibile grazie al Patrocinio del Comune di Pistoia, nella qualità del Servizio alle Politiche Sociali,  all'AMNIC e alla UIC; una camminata nel nostro Centro Storico.
L'iniziativa nasce dal bisogno di elaborare e programmare interventi per la realizzazione ed  il superamento delle barriere architettoniche e per rendere la nostra Città fruibile da tutti, ma in particolar modo delle persone con diverse abilità.
Bisogna percio' costruire un percorso, che le nuove generazioni stanno già facendo grazie anche agl'insegnanti, che sono sensibili a queste problematiche, e diffondere la cultura dell'integrazione e consentire una maggiore partecipazione alla vita cittadina.
Ritengo, che sia importante far capire alle nuove generazioni che la disabilità è una condizione e non una malattia, ed i bambini presenti ieri e coadiuvati dalle insegnanti, hanno compreso questa differenziazionee quanto possa essere sciocco, e incivile parcheggiare su un marciapiede una bicicletta, impedendo di fatto la mobilità a chi ad esempio per muoversi necessita di una sedia a rotelle, oppure occupare abusivamente un parcheggio per i disabili, o peggio parcheggiare l'auto nei pressi di uno scivolo, al termine di un marciapiede.
Questa è una battaglia che conduco da tempo.

giovedì 20 dicembre 2012

A.P.R.....l'isola che non c'è


Mancano 5 giorni a Natale.....per fortuna così finirà velocemente questa sagra di ipocrisia.
Che avremo da festeggiare!.
Brindiamo alla chiusura di ospedali d'eccellenza, di università, ai nuovi e vecchi poveri che lo saranno sempre di più, brindiamo alle famiglie che vanno alla Caritas a mangiare, brindiamo a chi ha perduto il lavoro, brindiamo a chi muore di lavoro, oppure brindiamo al fatto che i censori e i burocrati di sempre, ci han tolto tutto persino la dignità.
E' tutto uno sbaciucchiamento, un rinnovarsi di auguri, di pacche amorevoli sulle spalle....
e intanto lo scheletro del nostro nuovo Centro, patisce gli eventi atmosferici, e resta come una Cattedrale nel deserto dell'indifferenza.
Indifferenza delle Istituzioni, della politica della Città.
Ma un augurio, mi sento davvero di doverlo fare, al personale dell'APR, che nonostante le pochissime risorse, ogni anno ci regalano, un momento di gioia e di sana accoglienza.
Siete la nostra isola che non 'cè, dove ci fate sentire davvero importanti e insostituibili.
.....i vostri auguri e i vostri abbracci sono il regalo più bello che ho ricevuto: GRAZIE RAGAZZI!




lunedì 17 dicembre 2012

Con forza, con orgoglio, con amore



Ho letto un libro bello.
Ho letto una cosa vera, non è così facile di questi tempi.
Bravo Rodolfo, con i tuoi semplici ma concisi pensieri, ci hai regalato uno spaccato di vita italiana, quella della provincia toscana, lunga  mezzo secolo circa.
Attraversando con una leggerezza davvero delicata attimi terribili, dalla fine della guerra a oggi.
Ricordando ai più giovani che avranno modo di leggere questo libro, che la fortuna non è fare il calciatore o la velina, la fortuna in certe occasioni dlla vita è, restare vivi!! Dentro il cuore, nella testa, e che le avversità, che tutti abbiamo, chi prima chi poi, servono a farci crescere come persone, distinguendoci dagli animali, che non sono peggio di noi sia chiaro!
In questo libro ho trovato la saggezza contadina, di realtà che oramai non ci sono più...., e che come Rodolfo più volte sottolinea, il lavoro nei campi dava tempo a tutti, sicuramente meno soldi, ma seguendo l'avvcendarsi delle stagioni, dava il giusto ritmo,  per una vita sana.
Oggi si corre, perdendo spesso di vista i valori, che fanno grande un popolo, una nazione, cioè la cura e il sostentamento dei più deboli che siano anziani o diversamente abili.
Rodolfo, ha avuto un gran pregio in questo libro, ha descritto i sogni di un ragazzo nato in campagna che si è dovuto misurare, col mondo  della fabbrica, senza dimenticare chi era e da dove veniva.
Ci ha descritto anche cose spassose, come quando cercavano l'approccio con qualche ragazza.....fino all'incontro fatale con la compagna di tutta la sua vita, l'altra metà della mela, la mamma di Enrico.
Il libro ci racconta con delicatezza, la nascita di un figlio, voluto, amato.
Voluto e amato sempre, anche quando il responso dei professoroni, ha ghiacciato i sogni di Rodolfo e Franca.
Avevano un figlio speciale.
Era un dono prezioso,  ma anche faticoso, problematico.
L'inserimento a scuola, i sostegni che non c'erano.
Arrovellarsi per ottenere sempre il massimo per questo figlio speciale, quindi gl'incontri coi docenti, con i Presidi, con i servizi sociali, per assicurare ad Enrico, le stesse possibilità di un qualsiasi altro ragazzo.
Non sono state tutte rose e fiori....Rodolfo e Franca, hanno trovato tante spine nel loro percorso, ma erano forti del loro amore e dell'amore per Enrico, che hanno superato burrasche e marosi, e sempre han trovato riparo, in un porto sicuro.
Ma un pensiero arrovella ora Rodolfo, che ne sarà  di suo fiiglio, dopo di loro...cioè quando nessuno dei due, potrà più prendersene cura, o per legge della natura non ci sarà più a guidarlo nella vita.
Questo caro amico mio è il dilemma che attanaglia tutti noi....che non ci fa arrivare all'ultimo traguardo con serenità, che ci fà vivere male il quotidiano, che rende insonni le nostre notti...
Non ho la bacchetta magica, per alleviarti lo spirito, ma hai costruito una muraglia indistruttibile che ha aiutato Enrico, nella sua vita e che i tuoi insegnamenti gli faranno da guida poi.
Rasserenati, se puoi!
Mi hai fatto un regalo speciale con questo libro perchè è scritto con forza, con orgoglio e tantissimo amore

domenica 16 dicembre 2012

Fate silenzio, per favore!

Fate silenzio per favore....


Le notizie son gia vecchie prima ancora di essere stampate. Una strage di innocenti.
E i sapienti del giorno dopo che si accalcano a dire la loro, a far commenti, a snocciolare decaloghi.....State zitti!
Il killer era affetto da una forma meno grave di autismo!
E allora?......è doppiamente colpevole.
Già avete trovato a chi addossare tutta la colpa del gesto insano che ha compiuto, a sua madre.
Perchè lo portava al poligono di tiro.
Ma quanti ragazzi, vanno al poligono di tiro, eppure non ucciderebbero nemmeno una mosca, allora se dovete dire scemate tacete. E rispettate il dolore di quelle famiglie travolte dall'orrore, i genitori dei bimbi uccisi, i genitori di quelle maestre.
Non era prevedibile che facesse questa strage, almeno non come si può prevedere che il tempo cambierà, perchè vi duole un callo.
La situazione è assai più complessa in un Paese, che vende armi a chiunque, dove le lobby che vendono armi, fanno il buono e il  cattivo tempo...., dove non esiste una sanità pubblica e chi ha bisogno d'aiuto o paga o muore, e fa morire.
L'America è un Paese immenso, dove è davvero possibile realizzare i sogni, ma anche un Paese, dove la legge del Far West è ancora molto radicata...
Noi non siamo molto migliori.
Abbiamo avuto strane presenze, nel Consiglio dei Ministri, nell'era berlusconiana, Ministri che hanno invocato ronde anti immigrati, che hanno respinto  carrette di disperati a largo, che hanno invocato leggi per poter sparare.....Avevamo una sanità che garantiva, la possibilità di curarci....ora è implosa!
Le on.li di quello schieramento fanno quadrato intorno al loro leader maximo, starnazzando come oche bellicose, ma non salveranno Roma.... e non salveranno nemmeno noi dalle loro nefandezze.
Un Paese il nostro, che pensa di spostare il Festival, per poter votare come se le due cose fossero collegate...temono i cabarettisti, temono che la satira, faccia loro  danno, nenche fossero dei "Pasquino"!,
già ma noi non abbiamo il papa-re.
O si.

sabato 1 dicembre 2012

La coperta è corta










La coperta è corta, e inutile tirarla su o giu, è corta.
In questo momento politico, dove tutto, viene ridotto all'osso, pur di non spendere, addirittura chiudono le chirurgie, chiedere di più di cio' che abbiamo, è veramente di pessimo gusto.
Parlo per te figlia, perchè tu nuora intenda...
Siamo una delle rarissime realtà dove abbiamo un Centro che accoglie i nostri figli  speciali, 5 giorni su 7, e pochissimi casi 7 su 7, ora chiedere all'Amministrazione di tenere aperto anche per Natale e altre feste simili, mi sembra davvero inopportuno,  privare prima di tutto il personale, di starsene a casa coi propri cari, e poi anche i nostri figli.
Il Natale è la festa della famiglia, come far festa senza di loro, i nostri figli che sono la cosa più preziosa che abbiamo.
Io saro' tarata, ma non capisco!!!
Scusate.
Scusate lo sfogo.
Ma quando una richiesta è assurda, io non giro il viso da un'altra parte, mi espongo...
Per giunta sono famiglie con più di un componente, che potrebbero tranquillamente prendersi per un giorno, la cura dei propri figli...e far festa davvero tutti insieme, rinnovando quel patto d'amore che ci ha permesso di metterli al mondo.