martedì 31 marzo 2020

Cuccioli, quarantena e Maic




Riabbracceremo l'albero della vita.

I nostri cuccioli finalmente liberi,  godere della sua esile ombra.

La quarantena si fa davvero dura, non sappiamo quanto durerà ancora, quanto ancora dovremmo inventare passatempi, organizzare le giornate, ora sempre più lunghe.

Mai  nulla tornerà come prima.

E' una certezza ormai. E chi afferma il contrario mente, sapendo di mentire.

La lungimiranza di chi ha previsto la chiusura della Maic, nonostante le Istituzioni non lo avessero previsto, non subito almeno. Per salvaguardare i nostri cuccioli, gli operatori, i volontari.

Sentiamo forte la vostra mancanza, per poterci riposare, per tirare il fiato, per cercare di tornare alla vita quotidiana, lavorare.

Abbiamo sospeso la nostra vita, siamo diventati compagni di gioco, risaldato cordoni ombelicali che mai si erano separati, siamo tornati ad attendere lo scandire del tempo, cullandovi per alleggerire la vostra ansia, caricandocela sulle nostre spalle, ingombre di pesi mai persi.

Nelle vostre e nelle nostre vite la quarantena è stato uno tsunami.

Ma dopo la tempesta ci sarà la quiete.

lunedì 30 marzo 2020

Il rumore del silenzio

In queste notti di quarantena, quando la Città dorme, avete fatto caso a quanto rumore fa, il silenzio.

Nel buio che gia tutto attutisce, si sentono suoni sconosciuti, per chi come me vive nei pressi di uno snodo trafficatissimo di giorno e di notte.

I versi di uccelli notturni, il miagolio di qualche micio randagio.

Lontani rintocchi di un campanile.

Lo stormire dei rami ancora spogli dei pochi alberi rimasti.

L'abbaiare solitario di un cane.

Le notti sono fredde e limpide, tremolano le luci sparse sulle colline.

sabato 28 marzo 2020

La storia siamo noi

ai tempi del coronavirus.

Entreremo nei libri di storia, perchè se sono state importanti le palafitte, la scoperta del fuoco, la ruota, i fenici, i romani, oggi la storia siamo noi.

Io e il cucciolo, come tante altri genitori coi loro cuccioli.

E' veramente difficile far scorrere il tempo senza noia, inventare giochi nuovi, riscrivere le fiabe dei nonni, rispolverare le canzoni dei nostri avi, quelle delle lotte partigiane, le canzoni degli anarchici.

La pazienza non è una mia virtù, e quindi trascorrere tanto, tantissimo tempo col cucciolo, che come vi ho già narrato, non gioca, non guarda la tv, non si distrae nemmeno con una rivista, l'ha messa a dura prova.

I suoi son bisogni primari. Essere pulita, mangiare, dormire quando se lo ricorda, e fare piccole passeggiate.

Eppure anche noi abbiamo contribuito a scrivere questa parte di storia.

Certo, è una storia fatta di pannoloni, e farmaci, di crisi di pianto irrefrenabili, di mal di pancia, crisi epilettiche, di cadute, ma anche di risate, quelle senza senso, che ridi fino a piangere.

Nonostante il coronavirus, stiamo bene. In salute.

E poi siamo insieme, e di questi tempi non è poco.

Di questi tempi, che speriamo passino presto, e che resteranno solo un brutto sogno,  da non rammentare nemmeno per scherzo ai bambini di domani.


giovedì 26 marzo 2020

NON SIETE MIGLIORI DI NOI

A fare quattro passi con il cucciolo.

Nel xx secolo è accaduto di tutto, due guerre mondiali,  Hiroshima e Nagasaki, la ricostruzione, il voto alle donne, il 68 coi suoi strascichi di terrorismo di ogni colore, siamo andati sulla luna... è nata l'Europa.

Ma ancora avete un cerebro talmente piccolo che un'ameba ha il quoziente d'intelligenza più alto del vostro.

Perchè ci commiserate, perchè quando i nostri 4 passi quotidiani incontrano i vostri frettolosi,  e infastiditi, dalla presenza di una persona con disabilità.

Mi dà  fastidio sentirvi mormorare a mezza bocca: "poverina"!

Poverini voi che non sapete di che farvene della vostra normalità, dei vostri figli, delle vostre famiglie.

Il cucciolo, è una persona con disabilità.

La disabilità è una condizione, non una malattia. Tranquilli, dovete stare tranquilli che se ci passate accanto, non v'infettate.

Ricordo una trentina di anni fa un bimbetto sui 10 anni, che dentro un supermercato dandosi di gomito con sua madre disse: " mamma guarda com'è ridicola quella bimba con il bavaglino"....ed io passandogli accanto dissi a sua madre...." non è che il suo sia migliore della mia"....


martedì 24 marzo 2020

Cosa è davvero importante

In questi giorni d'arresto forzato, per prendermi cura del cucciolo, ho avuto tanto, ma tanto tempo per pensare. I primi giorni con angoscia, con quella paura sottile, che potesse contagiarsi, che potesse accadere a me. Ora con lucida freddezza e anche distacco.
Cosa è davvero importante?
Essere.
I normali bisogni quotidiani li diamo troppo spesso per scontati, ma essere è sublime.
Certo la salute è un bene primario, come l'acqua.
I soldi, non danno la felicità, ma con essi possiamo acquistare ciò che ci fa stare bene, a volte purtroppo anche la salute.
Il lavoro, perchè senza di esso, alieniamo il futuro.
L'auto, che ci permette viaggi comodi, in orari che possiamo scegliere da soli, senza dover scegliere tabelle di marcia di altri.
La casa. La nostra tana.
Ma io continuo a prediligere l'essere.
Essere come valore morale, come idea del bene.
Tutti i più grandi filosofi hanno ragionato sull'Essere,  da Platone a Sartre.
Io continuo ad Essere.

Diario di bordo

Inizio oggi, dopo aver trascorso gia in isolamento, almeno 19 giorni.
Inizio questo diario, con per sottofondo la voce incolore che viene dalla televisione sul nuovo aggiornamento, della Protezione Civile, sull'andamento del Coronavirus. Leggo fra l'altro che il genio della lampada Bertolaso, è in isolamento perchè positivo.
Sveglia alle 6,00, come tutte le mattine da  almeno 40 anni.
Caffè.
Igiene.
Cambio di pannolino al cucciolo, che sono almeno due ore che fa casino, colazione con l'assunzione dei farmaci, igiene per lei e vestizione.
Poi comincia il tiro alla fune con la porta di casa, lei che vuole prepotentemente uscire ed io che devo convincerla del contrario, cioè restare a casa. Per lei e per tutti i cuccioli come lei.
Siamo solo al 24 marzo 2020, lei è a casa da sabato 7 marzo.
Mi sono resa bene conto di quanto fa la Maic, per loro ma e sopratutto per noi.
Nel nostro esempio essendo io care-giver unico, mi permette di lavorare, mi permette per almeno 8 ore di non pensare ai cambi, alle medicine, al pranzo.
Credo che alla ripartenza del servizio si debba contribuire di almeno 300,00 al mese. Sono impopolare come sempre, ma non mi interessa. Ho visto quanto mi è costata in questi giorni, l'averla a casa.
Mi sono sempre scandalizzata quando i genitori di ragazzi normodotati, si dicono stanchi, dovrebbero provare com'è la nostra stanchezza.
Fine pena mai!!!
I nostri operatori ci fanno sentire la loro vicinanza, con telefonate, e video sulla rete, non li ringrazierò mai abbastanza. Ci danno forza, speranza.


martedì 17 marzo 2020

Riabilitarsi alla vita





Un piccolo lume, sotto il poggio, da rischiarare i nostri passi incerti.
La Maic è per me invece un faro, che ci fa  evitare gli scogli più subdoli, quelli che si travisano a pelo d'acqua, ma che in notti perigliose ed agitate, possono far naufragare i nostri i nostri piccoli gozzi, poco più grandi di gusci di noce, che  in giornate di bonaccia, riusciamo  a condurre.



Siamo flagellati a volte, da malattie senza nome, per le quali non c'è cura ne soluzione alcuna.
Ci riabilitiamo alla vita, con il vostro prezioso aiuto. Siete per noi, come bagnini.
Nell'apatia di queste giornate di riposo forzato, leggo di voi, e di quanto fate.



lunedì 16 marzo 2020

CUCCIOLI




Tempo di riflessioni.
Annoiata.
E' il tempo che ci è dato, per salvare, per salvarci.
E' una favola dei nostri giorni, di oggi ma anche di ieri, e di domani, e poi ancora giorni vuoti, ma pieni di attenzione e cura.
Sei la mia cucciola.
Questa foto è stata scattata a Fertilia nel giugno del 83.
La tua prima vacanza al mare, col tuo amorevolissimo nonno, il mio babbo.
In quelle vacanze hai scoperto di avere i piedini, che con il nonno ti ricoprivamo  di sabbia, e tu curiosa come non lo sei stata più dopo, scoprivi con enormi risate.
Cucciola.
Avevi gia sopportato mesi di cure in vari ospedali, avevi tenuto svegli interi reparti di neuropsichiatria infantile coi tuoi pianti a nottate intere, perennemente sottopeso, sputacchiavi qualunque cosa riuscissi a farti entrare in bocca.... che fatica crescerti, rinunciare sempre a tutto, fare vita monastica, mai un fine settimana, ne una vacanza, ne un cinema, mai a teatro.
Cucciola.
Non sono rimpianti, ma fatica. Quella che non ti rigenera neppure un lungo sonno. Quella che ti mozza il respiro ogni volta che cadi, per una crisi e poi resti come morta per qualche secondo, sul pavimento. Quella si ripete quasi ogni notte. Il tuo svegliarti, senza pazienza, con la voglia disperata di uscire. E ora che non si può, mi blindo in casa chiudendo a chiave la porta.
Cucciola.
Sei stata il mio ieri, sarai il mio domani.
Ma che fatica arrivare a sera, cucciola.