venerdì 18 dicembre 2020

Caro Babbo Natale.....


 ....che nostalgia delle letterine scritte a Babbo Natale, quando eravamo molto più poveri, ma sicuramente più belli, dentro.

Quest'anno gli auguri ve li faccio così, con il mio cucciolo.

Quindi auguro a voi serenità e pace, le uniche cose di cui abbiamo davvero bisogno, che non si acquistano, neppure con tanti soldi.

Auguro ad ogni cucciolo della terra di avere qualcuno che si prenda cura di lui, che lo possa nutrire, vestire, fargli compagnia, che vegli sul suo sonno, che pensi al suo futuro

lunedì 14 dicembre 2020

Ma che Paese siamo diventato

 Leggo che Forza Nuova cambia nome, ma il pregiudicato Roberto Fiore, resta al comando. Un altro ragazzo, in mano agli egiziani, ai quali per tenerli buoni, gli abbiamo pure regalato delle fregate della Marina Militare italiana, per ringraziarli, sospetto per il servizio funebre, che hanno organizzato per Giulio Regeni.

Si legge da più parti che forse un rimpasto nel Governo potrebbe riportare Di Maio, a fare il Premier.....noi godiamo a tirarci le martellate sui denti....

La Meloni che urla come una pescivendola della Vucciria, non me ne vogliano gli amici palermitani, per l'associazione.

Quello di infima Lega, insiste con prima gli italiani, che così per sottolinearlo, non sono proprio immaginette da presepe, gente con la barca che ha preso il reddito di cittadinanza, o avvocati, e imprenditori, che siccome son partite iva, si son sentiti in dovere di prendere soldi, che lo Stato avrebbe elargito a chi non sapeva come mettere a tavola la famiglia.....

E i vecchi con la pensione sociale, e i disabili, e i loro genitori, che si accollano spese, oneri sempre gravosi...quelli non sono italiani?

MA CHE PAESE SIAMO DIVENTATO

sabato 24 ottobre 2020

.....Non voglio fare la virologa, voglio essere solo la mamma



 Da quando è scoppiato il finimondo con la pandemia, tutti si sentono autorizzati a sproloquiare, dando resoconti scientifici, come si da  il pastone ai polli.

Non mi sono mai sentita pollo, tanto meno oca, ho cercato di fare al meglio solo la mamma.

Mi sono sempre presa cura del mio cucciolo, anche adesso mentre scrivo, lei ha richiamato la mia attenzione con delle lallazioni, a 100000 decibel, ha sete.

Dovrei capire secondo i vostri parametri se ha il gusto, l'olfatto, se ha dolore....Non lo so!

Vado per timidi tentativi, se non piange, sta bene. Se mangia ha fame, non ha avuto crisi epilettiche, non ha febbre, ecco la mia infermieristica professionale si ferma qui, anche se poi ho nozioni di neuropsichiatria, di epilettologia, di chimica farmacologica, di podopediatria.

Stiamo spesso a casa nel fine settimana, ci divertiamo facendo docce oceaniche, che ci lasciano esauste.

Siamo negative, seriologicamente parlando, da sempre.

Ora basta darci in pasto termini scientifici, che nessuno comprende, che alimentano a dismisura la nostra ansia. C'è tanta gente, anche giovane che in questi mesi è morta di cancro, che è scomparso come termine dal vostro glossario, di cancro si muore ancora

Voglio fare solo la mamma, con la serenità di sempre




lunedì 13 luglio 2020

Ho 62 anni

Sono giorni strani, sono melanconica, posso piangere per intere giornate oppure, apaticamente  restarmene seduta a ciondolare, senza far nulla.
Mi sto' antipatica quando sono così, non mi sopporto.
Mi scopro piena di paure, irrazionali.
Da piccola era invece un tempo splendido, corse nei prati, la notte che non veniva mai, le lucciole, le falene attorno ai lampioni, le more, le gambe tutte graffiate dai rovi. Il riposo pomeridiano in casa della nonna nella penombra, con quelle lenzuola che sapevano di sapone di Marsiglia e spigo, ruvide. Le merende a pane e olio. Le vacanze al mare. Sono pennellate di un passato a volte doloroso, ma che non si ripeterà più. Il mangiadischi, Emozioni di Battisti che si spenge nell'aria,  calda, i primi falò sulla spiaggia per rinnovare antichi amori, e rinsaldare le amicizie nate tra gli ombrelloni. Che rimpianto non avrò più estati così. Non avrò più le gambe graffiate da rovi. Il frinire delle cicale, è un fastidioso richiamo, la notte i grilli non cantano più, e nemmeno le lucciole invadono i cigli, fra i papaveri e il grano, i girasoli, il ghiacciolo alla menta.

lunedì 22 giugno 2020

Il mistero del mio tempo

Chissà dove sono nata, quale terra ha accolto il mio primo vagito.
Ho smesso di credere da tempo, o almeno credo ci sia un Dio che si chiami come vuole.
Il mistero del mio tempo.
Nel viaggio che percorro da tempo, mi è rimasta solo  la polvere nei sandali, mi sono spogliata di tutto.
Le giornate sono scandite dai cambi di pannoloni, somministrazioni di farmaci, il sonno  e la veglia da sempre disturbati.
Non cerco nuovi amori, per non riaprire vecchie ferite, che secondo giorni, sanguinano ancora.
Mi aspetto solo la saggezza dell'età matura.
Il mistero del mio tempo, è il trascorrere delle giornate cercando di non farmi male, di sopportarmi così come sono, io che non vedo il grigio, ma solo il bianco o il nero; io che m'annoio, io che leggo, io che sonnecchio, io che piango... non c'è sorriso nel mio diario di bordo.
Mi bastano poche certezze, per arrivare alla notte.
Il mistero del mio tempo

martedì 9 giugno 2020

Compartecipiamo

Abbiamo bisogno di sentirci parte di progetti importanti, per la nostra vita, per quella dei nostri cuccioli.

Abbiamo bisogno di sapere che, durante noi, e dopo di noi, ci sia un posto per i nostri figli speciali. Ne abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamo. Per continuare a testa bassa, in silenzio, a provvedere ai loro tanti bisogni, ad esserci sempre.

L'art. 2 della Costituzione cita."La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e lo fa a prescindere dalle condizioni personali, sociali e di salute dell'individuo."

La vita è una selva oscura, ma dateci un lume per seguire la traccia, per non farci ritrovare soli a combattere, contro mostri famelici.

Già che dobbiamo quotidianamente scontrarci, con Istituzioni sorde e cieche. Fateci compartecipare alla spesa, dateci la possibilità di mantenere il nostro "mondo". E smettetela una buona volta di farci la guerra, siamo un  Paese in pace.



lunedì 25 maggio 2020

Silenzio

Si ricomincia piano piano, si ricomincia una nuova vita. Bisogna, si deve.

Dopo il silenzio delle notti dei primi giorni di "coprifuoco", piano piano le notti si riempiono di rumori, a volte scomposti, a volte beceri, una roboante moto che squarcia il silenzio della notte a folle velocità sulle strade cittadine, stridii di gomme.

Una cosa, certo  rimpiangerò, il silenzio.

Dopo la fatica patita del "coprifuoco", si vorrebbe più responsabilità. Si vorrebbe che tutti rispettassero, le norme di igiene, ormai arcinote.

Mascherine indossate, lavaggi frequenti delle mani, guanti, soluzioni alcoliche.

Si ricomincia, spero con più consapevolezza.

Abbiamo protetto i nostri cari, abbiamo fatto  fatica, preservandoli dai contagi. Abbiamo lottato per loro, la barricata non può ancora essere dismessa. 

giovedì 14 maggio 2020

Non abbassate la guardia

Scrivo per libero sfogo, non abbassate la guardia. Il virus Covid-19, non è sconfitto, e sicuramente muterà come hanno fatto altri virus prima di lui.
Non sono un infettivologo. Quindi non ho nessuna certezza, se non lo spirito di conservazione.
La sensazione che più mi allarma è, che con questa pestilenza, dovremmo conviverci per sempre.
Una "suocera" invadente, che non basta mettere alla porta, per sopravvivere.
Gia altre "pestilenze" prima di lui hanno mietuto vittime, l'Hiv, che abbiamo imparato a tenere sotto controllo (ma nemmeno tanto bene le generazioni più giovani), è passata nelle nostre vite con una falce affilatissima, ha mietuto una generazione di gioventù. Il messaggio che allora è passato era che se eri etero e non ti drogavi, ne saresti stato immune, non era vero, è morta tanta  gente.
Poi la Sars,  nel 2003.
Siamo sempre gli stessi, in qualche occasione abbiamo mutato le nostre abitudini, ma siamo sempre noi a doverci tutelare.
Certo nulla sarà più come prima, io vedo in me una certa paura dell'altro, già prima ero schiva, per mia natura, ora sono sempre in allerta.
Non amo i posti dove ci sia una moltitudine di persone, Prediligo da sempre ambienti aperti, e poco frequentati, e forse questo mi ha salvato.
Non abbassiamo la guardia, che la "bestia" ci osserva!

lunedì 4 maggio 2020

4 maggio 2020

Ci siamo arrivati, arrancando con fatica dopo 60 giorni siamo arrivati, per ripartire.
La paura che non ho avuto prima, ora m'attanaglia lo stomaco, il fiato si fa breve....il panico è lì che mi attende.
Respiro forte. Indosso i guanti, la mascherina ed entro nel vortice della gente fuori casa.
Ho paura, ma resisto. Mi spingo un po' oltre, con circospezione.
Mi devo riabituare a questa libertà gratuita, che mi  fa quasi male.
Torno velocemente sui miei passi e oltre il portone che si chiude alle mie spalle, mi sento salva.
Sono a casa.
Mi sento minacciata, da un nemico invisibile, da un nemico sottile che si potrebbe insinuare, ovunque in me, che non posso controllare, e sconfiggere.
Le mie armi son tutte spuntate, finchè non troveranno un vaccino mondiale che mi salvi, ci salvi, nessuno è al sicuro, nessuno in nessun posto.
Vorrei essere più positiva, ma non ci riesco, la mia è una paura primordiale.
Mi sento come paralizzata. Ricordo mia madre che ad ogni febbre inspiegabile cominciava a sospettare che fosse poliomielite, e lei non proprio incline ai vaccini, è uno dei pochi che mia ha costretto a fare.
Ci siamo arrivati, io con 20 anni di più nel cuore e sulle spalle...
Forse un giorno ne parleremo con una simpatica distensione, i nostri nipoti lo studieranno a scuola, come il periodo più buio, dopo il Medioevo.

martedì 21 aprile 2020

Anniversario

Sono oramai assuefatta a questa solitudine imposta, anche se per mia scelta, non avevo nemmeno prima una vita sociale, che altri definirebbero soddisfacente.
Comincio pero' ad essere stanca della privazione di libertà, io che non mi sono mai fatta legare da nessuno.
Di rinunce ne ho fatte tante, una di più non cambia il  mio status. Mi cambia la testa.
Sono giorni che non esco.
Per fortuna la tecnologia mi permette di progettare un futuro accettabile, mi piacerebbe fare delle migliorie in casa, e sto gran parte del tempo ha studiare improbabili progetti, che so che non realizzerò mai.
Mi servono come diversivo.
La depressione è in agguato, la sento granire, crisi di pianto irrefrenabile, e poi una spossatezza che mi lascia come morta.
Mi vengono in mente persone a me care che non ci sono più, da tempo, troppo.
In questi giorni ricorreva l'anniversario della morte di mio padre....una delle sue ultime raccomandazioni fu:"tappati il naso e vota Dc", l'ho fatto.
Dopo una morte dietro l'altra.

domenica 19 aprile 2020

Un'idea

Sarebbe un'idea intelligente se le scuole che resteranno chiuse, ovviamente fino alla fine  dell'anno scolastico, riaprissero in totale sicurezza, nei mesi estivi. Per dare sollievo alle famiglie che nonostante il periodo che siamo stati tutti costretti a vivere, sono andati a lavorare, o che riprenderanno nelle prossime settimane.

Veniamo accusati come popolo, di non fare abbastanza figli. Già è vero! Ma un Paese, che pretenderebbe dal suo popolo, di mettere al mondo dei figli dovrebbe assicurare un futuro di servizi, che invece latitano. A cominciare dai nidi, dai baby-parking, dalle scuole di ogni ordine e grado, sicuri e pubblici.

Dovrebbe poter permettere alle lavoratrici, di non perdere il posto, se diventano madri. Dovrebbe prevedere un congedo ai padri, dovrebbe garantire un'assistenza sanitaria superlativa.

Snocciolano dati, di milioni, che sembrano bruscolini.

Dovrebbero aiutare concretamente le famiglie che hanno un figlio disabile. Non un'ora a settimana di aiuto domestico, come avviene  abitualmente. Dovrebbe assicurare, lo Stato, anche un ritorno economico, a queste famiglie che nonostante tutto e tutti decidono di allevare questi figli.

Ci danno invece una miseria, che dobbiamo pure rendicontare, come se con le provvidenze che vengono assicurate, una  famiglia  potesse vivere di rendita.

Ma lo sapete quanto costa un figlio? Lo sapete......

Ecco solo di pannoloni spendo circa 80,00 il mese, perchè quelli che ci dà lo Stato, non sarebbero utili nemmeno per una pisciatina di gatto, di alimenti particolari, di abbigliamento, di svago....

Sarebbe un'idea intelligente se ogni tanto taceste.

sabato 11 aprile 2020

"Babbo, è lontana l'America"....stai zitto e nuota

Lo diceva sempre mio padre, quando alle nostre richieste insistenti, rispondeva così tra il serio e il faceto.

Ecco dobbiamo nuotare, ancora e poi ancora, ed ancora.

La riva è lontana.

E poi non sarà l'America. Per fortuna. Sarà un Paese con macerie, specialmente quelle pubbliche.

Sarà un Paese dove i ricchi saranno diventati straricchi, in un mare di stracci, i nostri.

Sarà un Paese, che non si è mai sentito Paese, un po' per un sano campanilismo, un pò per un'insana paura dell'altro, del meridionale nel '61, del disabile sempre, dell'immigrato domani, ma chissà come mai per nulla impaurito dal furbo, dal malaffare, dall'evasore fiscale.

Abbiamo tempo ora, per pensare che Paese vorremmo diventare. Ripartire dalle macerie degli ospedali, dalla scuola, dalla Pubblica Amministrazione.

Se non è questo il nostro obiettivo futuro, forse nuoteremo ancora lungo.

"Babbo è lontana l'America?" zitti nuotate


mercoledì 8 aprile 2020

Il cucciolo cinguetta



E' felice.

Nonostante le restrizioni di questi tempi, il cucciolo è felice.

Felice d'avermi tutta per se, sempre presente ai suoi bisogni. Felice di condividere con me tutti i pasti della giornata, d'avermi seduta a tavola con lei con calma.

Passeggiare intorno casa, andare a comprare il giornale, il pane.

Cammina volentieri. Forse ha compreso che non si può andare a spasso lontano, che bisogna contentarsi di quello che è possibile.

Dal terrazzo che da sulla strada, cinguetta con le sue stridole lallazioni, facendo sussultare i rari passanti, è  felice e questo mi basta.

lunedì 6 aprile 2020

Pensieri sparsi

Cala il giorno lentamente. Il sole è ancora sopra i tetti, irradia e illumina, la luce cambia.

Nel forno un dolce cresce e spande nelle stanze il profumo antico, fatto di uova zucchero e farina.

Il cucciolo dopo una lauta merenda, fa la siesta.

Il sole filtra dalle tapparelle, lasciando nelle stanze caleidoscopi di luce.

Questa relativa calma, m'acquieta.

Questo è il tempo per me, per fissare pensieri e sensazioni, che nella vorticità dei giorni normali, non riesco a fermare.

Mi vengono in mente cose che pensavo rimosse, scordate, allontanate dal cuore, le avevo riposte nei cassetti della memoria senza far più caso a loro, senza sentirne l'esigenza.

Ma sulla sera s'affacciano e mi scrutano.

Mi guardano dentro, un po' le scaccio, ma solo un pò.

Riconosco i volti un poco sbiaditi, voci familiari, risate, e tanta mestizia.

Nella mia torre di solitudine, che caparbiamente ho costruito, stò bene. La gente non mi manca.

Manca invece  la possibilità di veleggiare in auto con il cucciolo, i nostri pigri giri, fatti per occupare il tempo, per scrutare colline e giardini, respirare il mare.






venerdì 3 aprile 2020

Notte

Ho recuperato la stanchezza pregressa.

Nei primi giorni come mi fermavo dormivo, per una stanchezza che mi porto dietro ormai da tempo, e che non trova soluzione, il cucciolo la notte non dorme in modo continuativo.

Non dormire e poi lavorare non è un binomio, di  non facile associazione.

La notte poi è una pessima consigliera, i pensieri non sono positivi. S'affollano convulsi. E in una miscellanea di scenari, che sembrano post-bellici, supero notti d'incubo.

Affaticata, affranta, con la paura mai sopita, il giorno avanza lasciandomi spossata.

La notte penso, come sarebbe totale la mia solitudine, se il cucciolo non ci fosse, nonostante tutto mi fa compagnia. Mi sprona a restare vigile, a non abbandonarmi all'oblio.

Le sue lallazioni, i fanno sorridere, mi tengono sveglio il cuore.

Notte.

martedì 31 marzo 2020

Cuccioli, quarantena e Maic




Riabbracceremo l'albero della vita.

I nostri cuccioli finalmente liberi,  godere della sua esile ombra.

La quarantena si fa davvero dura, non sappiamo quanto durerà ancora, quanto ancora dovremmo inventare passatempi, organizzare le giornate, ora sempre più lunghe.

Mai  nulla tornerà come prima.

E' una certezza ormai. E chi afferma il contrario mente, sapendo di mentire.

La lungimiranza di chi ha previsto la chiusura della Maic, nonostante le Istituzioni non lo avessero previsto, non subito almeno. Per salvaguardare i nostri cuccioli, gli operatori, i volontari.

Sentiamo forte la vostra mancanza, per poterci riposare, per tirare il fiato, per cercare di tornare alla vita quotidiana, lavorare.

Abbiamo sospeso la nostra vita, siamo diventati compagni di gioco, risaldato cordoni ombelicali che mai si erano separati, siamo tornati ad attendere lo scandire del tempo, cullandovi per alleggerire la vostra ansia, caricandocela sulle nostre spalle, ingombre di pesi mai persi.

Nelle vostre e nelle nostre vite la quarantena è stato uno tsunami.

Ma dopo la tempesta ci sarà la quiete.

lunedì 30 marzo 2020

Il rumore del silenzio

In queste notti di quarantena, quando la Città dorme, avete fatto caso a quanto rumore fa, il silenzio.

Nel buio che gia tutto attutisce, si sentono suoni sconosciuti, per chi come me vive nei pressi di uno snodo trafficatissimo di giorno e di notte.

I versi di uccelli notturni, il miagolio di qualche micio randagio.

Lontani rintocchi di un campanile.

Lo stormire dei rami ancora spogli dei pochi alberi rimasti.

L'abbaiare solitario di un cane.

Le notti sono fredde e limpide, tremolano le luci sparse sulle colline.

sabato 28 marzo 2020

La storia siamo noi

ai tempi del coronavirus.

Entreremo nei libri di storia, perchè se sono state importanti le palafitte, la scoperta del fuoco, la ruota, i fenici, i romani, oggi la storia siamo noi.

Io e il cucciolo, come tante altri genitori coi loro cuccioli.

E' veramente difficile far scorrere il tempo senza noia, inventare giochi nuovi, riscrivere le fiabe dei nonni, rispolverare le canzoni dei nostri avi, quelle delle lotte partigiane, le canzoni degli anarchici.

La pazienza non è una mia virtù, e quindi trascorrere tanto, tantissimo tempo col cucciolo, che come vi ho già narrato, non gioca, non guarda la tv, non si distrae nemmeno con una rivista, l'ha messa a dura prova.

I suoi son bisogni primari. Essere pulita, mangiare, dormire quando se lo ricorda, e fare piccole passeggiate.

Eppure anche noi abbiamo contribuito a scrivere questa parte di storia.

Certo, è una storia fatta di pannoloni, e farmaci, di crisi di pianto irrefrenabili, di mal di pancia, crisi epilettiche, di cadute, ma anche di risate, quelle senza senso, che ridi fino a piangere.

Nonostante il coronavirus, stiamo bene. In salute.

E poi siamo insieme, e di questi tempi non è poco.

Di questi tempi, che speriamo passino presto, e che resteranno solo un brutto sogno,  da non rammentare nemmeno per scherzo ai bambini di domani.


giovedì 26 marzo 2020

NON SIETE MIGLIORI DI NOI

A fare quattro passi con il cucciolo.

Nel xx secolo è accaduto di tutto, due guerre mondiali,  Hiroshima e Nagasaki, la ricostruzione, il voto alle donne, il 68 coi suoi strascichi di terrorismo di ogni colore, siamo andati sulla luna... è nata l'Europa.

Ma ancora avete un cerebro talmente piccolo che un'ameba ha il quoziente d'intelligenza più alto del vostro.

Perchè ci commiserate, perchè quando i nostri 4 passi quotidiani incontrano i vostri frettolosi,  e infastiditi, dalla presenza di una persona con disabilità.

Mi dà  fastidio sentirvi mormorare a mezza bocca: "poverina"!

Poverini voi che non sapete di che farvene della vostra normalità, dei vostri figli, delle vostre famiglie.

Il cucciolo, è una persona con disabilità.

La disabilità è una condizione, non una malattia. Tranquilli, dovete stare tranquilli che se ci passate accanto, non v'infettate.

Ricordo una trentina di anni fa un bimbetto sui 10 anni, che dentro un supermercato dandosi di gomito con sua madre disse: " mamma guarda com'è ridicola quella bimba con il bavaglino"....ed io passandogli accanto dissi a sua madre...." non è che il suo sia migliore della mia"....


martedì 24 marzo 2020

Cosa è davvero importante

In questi giorni d'arresto forzato, per prendermi cura del cucciolo, ho avuto tanto, ma tanto tempo per pensare. I primi giorni con angoscia, con quella paura sottile, che potesse contagiarsi, che potesse accadere a me. Ora con lucida freddezza e anche distacco.
Cosa è davvero importante?
Essere.
I normali bisogni quotidiani li diamo troppo spesso per scontati, ma essere è sublime.
Certo la salute è un bene primario, come l'acqua.
I soldi, non danno la felicità, ma con essi possiamo acquistare ciò che ci fa stare bene, a volte purtroppo anche la salute.
Il lavoro, perchè senza di esso, alieniamo il futuro.
L'auto, che ci permette viaggi comodi, in orari che possiamo scegliere da soli, senza dover scegliere tabelle di marcia di altri.
La casa. La nostra tana.
Ma io continuo a prediligere l'essere.
Essere come valore morale, come idea del bene.
Tutti i più grandi filosofi hanno ragionato sull'Essere,  da Platone a Sartre.
Io continuo ad Essere.

Diario di bordo

Inizio oggi, dopo aver trascorso gia in isolamento, almeno 19 giorni.
Inizio questo diario, con per sottofondo la voce incolore che viene dalla televisione sul nuovo aggiornamento, della Protezione Civile, sull'andamento del Coronavirus. Leggo fra l'altro che il genio della lampada Bertolaso, è in isolamento perchè positivo.
Sveglia alle 6,00, come tutte le mattine da  almeno 40 anni.
Caffè.
Igiene.
Cambio di pannolino al cucciolo, che sono almeno due ore che fa casino, colazione con l'assunzione dei farmaci, igiene per lei e vestizione.
Poi comincia il tiro alla fune con la porta di casa, lei che vuole prepotentemente uscire ed io che devo convincerla del contrario, cioè restare a casa. Per lei e per tutti i cuccioli come lei.
Siamo solo al 24 marzo 2020, lei è a casa da sabato 7 marzo.
Mi sono resa bene conto di quanto fa la Maic, per loro ma e sopratutto per noi.
Nel nostro esempio essendo io care-giver unico, mi permette di lavorare, mi permette per almeno 8 ore di non pensare ai cambi, alle medicine, al pranzo.
Credo che alla ripartenza del servizio si debba contribuire di almeno 300,00 al mese. Sono impopolare come sempre, ma non mi interessa. Ho visto quanto mi è costata in questi giorni, l'averla a casa.
Mi sono sempre scandalizzata quando i genitori di ragazzi normodotati, si dicono stanchi, dovrebbero provare com'è la nostra stanchezza.
Fine pena mai!!!
I nostri operatori ci fanno sentire la loro vicinanza, con telefonate, e video sulla rete, non li ringrazierò mai abbastanza. Ci danno forza, speranza.


martedì 17 marzo 2020

Riabilitarsi alla vita





Un piccolo lume, sotto il poggio, da rischiarare i nostri passi incerti.
La Maic è per me invece un faro, che ci fa  evitare gli scogli più subdoli, quelli che si travisano a pelo d'acqua, ma che in notti perigliose ed agitate, possono far naufragare i nostri i nostri piccoli gozzi, poco più grandi di gusci di noce, che  in giornate di bonaccia, riusciamo  a condurre.



Siamo flagellati a volte, da malattie senza nome, per le quali non c'è cura ne soluzione alcuna.
Ci riabilitiamo alla vita, con il vostro prezioso aiuto. Siete per noi, come bagnini.
Nell'apatia di queste giornate di riposo forzato, leggo di voi, e di quanto fate.



lunedì 16 marzo 2020

CUCCIOLI




Tempo di riflessioni.
Annoiata.
E' il tempo che ci è dato, per salvare, per salvarci.
E' una favola dei nostri giorni, di oggi ma anche di ieri, e di domani, e poi ancora giorni vuoti, ma pieni di attenzione e cura.
Sei la mia cucciola.
Questa foto è stata scattata a Fertilia nel giugno del 83.
La tua prima vacanza al mare, col tuo amorevolissimo nonno, il mio babbo.
In quelle vacanze hai scoperto di avere i piedini, che con il nonno ti ricoprivamo  di sabbia, e tu curiosa come non lo sei stata più dopo, scoprivi con enormi risate.
Cucciola.
Avevi gia sopportato mesi di cure in vari ospedali, avevi tenuto svegli interi reparti di neuropsichiatria infantile coi tuoi pianti a nottate intere, perennemente sottopeso, sputacchiavi qualunque cosa riuscissi a farti entrare in bocca.... che fatica crescerti, rinunciare sempre a tutto, fare vita monastica, mai un fine settimana, ne una vacanza, ne un cinema, mai a teatro.
Cucciola.
Non sono rimpianti, ma fatica. Quella che non ti rigenera neppure un lungo sonno. Quella che ti mozza il respiro ogni volta che cadi, per una crisi e poi resti come morta per qualche secondo, sul pavimento. Quella si ripete quasi ogni notte. Il tuo svegliarti, senza pazienza, con la voglia disperata di uscire. E ora che non si può, mi blindo in casa chiudendo a chiave la porta.
Cucciola.
Sei stata il mio ieri, sarai il mio domani.
Ma che fatica arrivare a sera, cucciola.