lunedì 4 maggio 2020

4 maggio 2020

Ci siamo arrivati, arrancando con fatica dopo 60 giorni siamo arrivati, per ripartire.
La paura che non ho avuto prima, ora m'attanaglia lo stomaco, il fiato si fa breve....il panico è lì che mi attende.
Respiro forte. Indosso i guanti, la mascherina ed entro nel vortice della gente fuori casa.
Ho paura, ma resisto. Mi spingo un po' oltre, con circospezione.
Mi devo riabituare a questa libertà gratuita, che mi  fa quasi male.
Torno velocemente sui miei passi e oltre il portone che si chiude alle mie spalle, mi sento salva.
Sono a casa.
Mi sento minacciata, da un nemico invisibile, da un nemico sottile che si potrebbe insinuare, ovunque in me, che non posso controllare, e sconfiggere.
Le mie armi son tutte spuntate, finchè non troveranno un vaccino mondiale che mi salvi, ci salvi, nessuno è al sicuro, nessuno in nessun posto.
Vorrei essere più positiva, ma non ci riesco, la mia è una paura primordiale.
Mi sento come paralizzata. Ricordo mia madre che ad ogni febbre inspiegabile cominciava a sospettare che fosse poliomielite, e lei non proprio incline ai vaccini, è uno dei pochi che mia ha costretto a fare.
Ci siamo arrivati, io con 20 anni di più nel cuore e sulle spalle...
Forse un giorno ne parleremo con una simpatica distensione, i nostri nipoti lo studieranno a scuola, come il periodo più buio, dopo il Medioevo.

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