Ci siamo arrivati, arrancando con fatica dopo 60 giorni siamo arrivati, per ripartire.
La paura che non ho avuto prima, ora m'attanaglia lo stomaco, il fiato si fa breve....il panico è lì che mi attende.
Respiro forte. Indosso i guanti, la mascherina ed entro nel vortice della gente fuori casa.
Ho paura, ma resisto. Mi spingo un po' oltre, con circospezione.
Mi devo riabituare a questa libertà gratuita, che mi fa quasi male.
Torno velocemente sui miei passi e oltre il portone che si chiude alle mie spalle, mi sento salva.
Sono a casa.
Mi sento minacciata, da un nemico invisibile, da un nemico sottile che si potrebbe insinuare, ovunque in me, che non posso controllare, e sconfiggere.
Le mie armi son tutte spuntate, finchè non troveranno un vaccino mondiale che mi salvi, ci salvi, nessuno è al sicuro, nessuno in nessun posto.
Vorrei essere più positiva, ma non ci riesco, la mia è una paura primordiale.
Mi sento come paralizzata. Ricordo mia madre che ad ogni febbre inspiegabile cominciava a sospettare che fosse poliomielite, e lei non proprio incline ai vaccini, è uno dei pochi che mia ha costretto a fare.
Ci siamo arrivati, io con 20 anni di più nel cuore e sulle spalle...
Forse un giorno ne parleremo con una simpatica distensione, i nostri nipoti lo studieranno a scuola, come il periodo più buio, dopo il Medioevo.
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