martedì 23 ottobre 2012

Lavorare per vivere o lavorare per morire




Non sono molto ferrata sull'argomento....ho solo letto molto, cercando di darmi risposte esaurienti, che placassero la mia fame di sapere e conoscere.
Ho anche cercato fra gli amici di un popolare social-network, che  abitano a Taranto, di avere notizie più cristalline e non filtrate dai media.

Chi mi conosce bene sa che non sono un leader, ma un buon gregario!

Chel'Ilva del gruppo Italsider, sia una  fra le 30 fabbriche italiane più pericolose, per l'ambiente e la salute pubblica, oramai è un dato assodato, anche se più volte è partita dal web la richiesta di un registro pubblico dei tumori, senza per altro ottenerlo....se non negli ultimi tempi quando la palla a forza di rimbalzi gli è scappata di mano....

Ma come pensare di chiudere una fabbrica, che è nel nostro Meridione senza trovare la soluzione per salvare capra e cavoli, questo davvero m'imbestialisce....

La fame di lavoro oramai e ovunque, ma il nostro Sud da sempre paga una sudditanza nei confronti del profondo Nord, in materia di possibilità lavorative...

Io ricordo il progetto di Italia   '61, all'epoca mi trovavo a Torino, e ricordo le file folte davanti ai cancelli della Fiat a Mirafiori,  ma ricordo anche con disgusto i cartelli affittasi  sui portoni, dove risaltava scritto ben in grande che  non avrebbero affittato ai meridionali....e se Torino è diventata grande, è grazie alle lacrime ed al  sangue versato proprio dai meridionali....che lasciavano le lor famiglie nel desolato sud, in cerca di fortuna , in città allora davvero inospitali; dietro di loro lasciavano si fame e disperazione, ma anche sole e sapori, e calore e musica,  e profumi, e stavano in città grigie di smog, di nebbia!

D'allora ne abbiamo fatta tanta di strada...., ma abbiamo percorso a volte sentieri perigliosi che hanno minato e minano tutt'ora la salute pubblica.

Che i miei occhi non debbano vedere più un Italia '61, ma nemmeno voglio leggere di bambini che gia nel grembo materno hanno dei tumori, causati dal sudiciume che l'Ilva ma non l'Ilva sparge nell'aria, nella terra, e nell'acqua.

I politici, son corsi tutti ora al acapezzale dell'Ilva moribonda, ma il Suo Padrone non ha mai fatto nulla, per sanare i disastri che la sua fabbrica ha compiuto.

Ma  gli operai saranno gli unici ha pagare!!!

Se l'Ilva chiude i battenti, senza far nulla per l'ambiente, Taranto avrà ancora per decenni un tasso di tumori elevatissimo e  occhi disperati, velati di malinconia, di uomini e donne, che non avranno davvero più nessun futuro.

Lavorare per vivere e non lavorare per morire.

Salvaguardiamo tutti, ma anche il Lavoro!!

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