lunedì 16 marzo 2020

CUCCIOLI




Tempo di riflessioni.
Annoiata.
E' il tempo che ci è dato, per salvare, per salvarci.
E' una favola dei nostri giorni, di oggi ma anche di ieri, e di domani, e poi ancora giorni vuoti, ma pieni di attenzione e cura.
Sei la mia cucciola.
Questa foto è stata scattata a Fertilia nel giugno del 83.
La tua prima vacanza al mare, col tuo amorevolissimo nonno, il mio babbo.
In quelle vacanze hai scoperto di avere i piedini, che con il nonno ti ricoprivamo  di sabbia, e tu curiosa come non lo sei stata più dopo, scoprivi con enormi risate.
Cucciola.
Avevi gia sopportato mesi di cure in vari ospedali, avevi tenuto svegli interi reparti di neuropsichiatria infantile coi tuoi pianti a nottate intere, perennemente sottopeso, sputacchiavi qualunque cosa riuscissi a farti entrare in bocca.... che fatica crescerti, rinunciare sempre a tutto, fare vita monastica, mai un fine settimana, ne una vacanza, ne un cinema, mai a teatro.
Cucciola.
Non sono rimpianti, ma fatica. Quella che non ti rigenera neppure un lungo sonno. Quella che ti mozza il respiro ogni volta che cadi, per una crisi e poi resti come morta per qualche secondo, sul pavimento. Quella si ripete quasi ogni notte. Il tuo svegliarti, senza pazienza, con la voglia disperata di uscire. E ora che non si può, mi blindo in casa chiudendo a chiave la porta.
Cucciola.
Sei stata il mio ieri, sarai il mio domani.
Ma che fatica arrivare a sera, cucciola.

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